RECENSIONE: Il caso dell'uomo che fu ucciso due volte
- Sabrina Pennacchio

- 2 nov
- Tempo di lettura: 2 min

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Editore: @newtoncomptoneditori
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐/5
𝐓𝐑𝐀𝐌𝐀:
Nel paesino della Bassa avvolto nella nebbia è avvenuto un misterioso omicidio. La vittima è Fabio Mazza, il rubacuori locale. I sospetti sono tanti: indifferente com'era al fatto che la sua conquista fosse sposata o meno, il morto si era fatto molti nemici, e certo non aiutano le condizioni del corpo trovato in mezzo alla piazza. Fabio Mazza presenta, infatti, due ferite mortali, come se l'avessero ammazzato due volte: con un colpo di pistola e tagliandogli la gola. Il maresciallo Arturo Bonomi, aiutato dall'ineffabile dottor Peruzzi, da Boris l'oste e dal resto della sua compagnia di amici, è costretto a addentrarsi nei segreti e nei vizi dei suoi compaesani, scoprendo un mondo di gelosie brucianti e passioni nascoste, amori che iniziano e amori che finiscono, femmes fatales e mogli insoddisfatte... ma chi tra loro sarà il vero assassino?
𝐂𝐎𝐒𝐀 𝐍𝐄 𝐏𝐄𝐍𝐒𝐎:
Buongiorno lettori del mio cuore ❤️ come state oggi? Spero bene.
❓Vi intriga questa novità?
Oggi sono qui per parlarvi di un'altra bellissima opera arrivata nelle nostre librerie e online.
Come sapete sono una grande amante del genere, quindi potevo mai farmela scappare? Assolutamente no.
“Il caso dell’uomo che fu ucciso due volte” è un giallo di provincia che gioca con l’assurdo, il quotidiano e l’umano, mescolando ironia e mistero in un equilibrio sorprendentemente efficace.
La storia si apre con un delitto che ha dell’incredibile: un uomo viene ritrovato morto… due volte. Due modalità diverse, due ferite incompatibili, un solo cadavere. Il maresciallo Arturo Bonomi, figura riflessiva e poco incline ai colpi di scena, si ritrova a indagare in un paese dove tutti sanno qualcosa, ma nessuno dice tutto. E dove la verità non è nascosta dietro grandi complotti, ma tra le pieghe delle relazioni, delle gelosie, dei piccoli rancori.
“In certi paesi, la morte non è mai un mistero. È solo una faccenda che si racconta male.”
Il romanzo non punta sull’azione frenetica, ma sulla costruzione paziente di un’atmosfera. Trisciuzzi tratteggia con affetto e sarcasmo un microcosmo padano fatto di bar, piazze, pettegolezzi e silenzi. I personaggi sono vivi, imperfetti, spesso comici senza volerlo. Il maresciallo Bonomi è un protagonista atipico: non ha intuizioni geniali, ma ascolta, osserva, collega. E proprio per questo, riesce a vedere ciò che gli altri ignorano.
La scrittura è fluida, con dialoghi realistici e una narrazione che alterna momenti di leggerezza a riflessioni più amare. Il tono è quello di una commedia gialla, dove il crimine è il pretesto per raccontare un’umanità che si muove tra il ridicolo e il tragico.
Consigliato a chi ama i gialli ambientati in piccoli centri, con personaggi realistici e una vena ironica che non scade mai nel cinismo. Il caso dell’uomo che fu ucciso due volte è una lettura che diverte, sorprende e lascia il lettore con il dubbio: in fondo, quante volte può morire una verità?
Grazie alla casa editrice per l'opportunità.
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