RECENSIONE: Le Tre Stelle del Caos - volume 1 - Ritorno alla Capitale
- Sabrina Pennacchio

- 2 nov
- Tempo di lettura: 3 min

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Editore: @oscarvault
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐⭐/5
𝐓𝐑𝐀𝐌𝐀:
La forza dell'impero del Grande Liang si basa sullo ziliujin, un potente carburante che alimenta macchine e armature. Per Changgeng, però, cresciuto in una cittadina al confine settentrionale, le glorie imperiali sono distanti quanto la stella di cui porta il nome. Quando i feroci barbari del Nord li attaccano, il ragazzo scopre che tutto nella sua vita è una né la madre né i suoi vicini di casa - l'adorato Shen Shiliu e suo fratello, il maestro Shen Yi - sono chi credeva che fossero. Mentre la crisi si avvicina, Changgeng parte alla volta della capitale, dove lo attende un destino che non avrebbe mai immaginato.
𝐂𝐎𝐒𝐀 𝐍𝐄 𝐏𝐄𝐍𝐒𝐎:
Buongiorno lettori del mio cuore ❤️ come state oggi? Spero bene.
❓Vi intriga questa novità?
Oggi sono qui per parlarvi di un'altra bellissima opera arrivata nelle nostre librerie e online.
Come sapete sono una grande amante del genere, quindi potevo mai farmela scappare? Assolutamente no.
“Le Tre Stelle del Caos – Volume 1: Ritorno alla Capitale” di Priest è un fantasy steampunk epico e stratificato, che mescola politica imperiale, identità segrete e legami affettivi in un mondo dove la tecnologia e la magia si fondono in modo inquietante.
Il protagonista, Changgeng, è un ragazzo cresciuto ai margini dell’Impero del Grande Liang, in una cittadina di confine apparentemente tranquilla. La sua vita viene stravolta quando un attacco barbarico rivela che tutto ciò che credeva di sapere — sulla sua famiglia, sulla sua origine, persino sulle persone che lo hanno cresciuto — è una menzogna. Shen Shiliu, l’uomo che ha sempre considerato una figura paterna, si rivela essere Gu Yun, uno dei più potenti generali dell’Impero, e la sua vera identità è legata a un destino che Changgeng non ha mai immaginato.
“La verità non è mai gentile. Ma è l’unica cosa che può renderci liberi.”
Il romanzo si apre con un tono intimo e malinconico, per poi esplodere in una narrazione ricca di tensione politica, intrighi militari e scelte morali. Il carburante magico ziliujin, che alimenta le armature da guerra e le macchine dell’Impero, è al centro di un sistema di potere che sta per collassare. Priest costruisce un mondo steampunk orientale dove la tecnologia non è solo progresso, ma anche controllo, e dove ogni invenzione ha un prezzo umano.
Il viaggio di Changgeng verso la capitale è anche un viaggio interiore: da ragazzo ingenuo a figura centrale in un gioco di potere che coinvolge ministri corrotti, generali divisi e una minaccia esterna sempre più pressante. Il rapporto con Gu Yun è il cuore emotivo del romanzo — fatto di silenzi, protezione, tensione e affetto non detto. Priest non lo definisce esplicitamente, ma lo carica di sfumature che rendono ogni scena condivisa tra i due intensa e ambigua.
La scrittura è elegante, densa, con descrizioni evocative e dialoghi che rivelano più di quanto sembrano. Il ritmo alterna momenti di introspezione a scene d’azione spettacolari, con armature meccaniche, battaglie strategiche e tensioni diplomatiche. Il worldbuilding è ricco e coerente: ogni clan, ogni fazione, ogni città ha una storia, una funzione e una voce.
“Ritorno alla Capitale” è il primo tassello di una saga che promette profondità emotiva, complessità politica e una riflessione potente sul potere, sull’identità e sulla fedeltà. Consigliato a chi ama il fantasy maturo, con protagonisti sfaccettati e un mondo che non si limita a fare da sfondo, ma diventa parte integrante del conflitto.
Grazie alla casa editrice per l'opportunità.
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