RECENSIONE: Aysuun - figlia della steppa
- Sabrina Pennacchio
- 1 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 5 giu

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Editore: @fazieditore
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐/5
𝐓𝐑𝐀𝐌𝐀:
È il 1930 e i sovietici lanciano una “campagna di pacificazione” nei territori della Mongolia e della Tuva per sradicare la cultura nomade. Non hanno pietà per nessuno: saccheggiano le yurte, massacrano i bambini, uccidono chiunque si metta sulla loro strada. Quando una brigata di soldati assale il loro campo, la tredicenne Aysuun e sua madre sono le uniche a sopravvivere. Venticinque anni dopo, mentre è al galoppo sul dorso di uno stallone indomabile, Aysuun incrocia di nuovo lo sguardo del suo aguzzino: è il colonnello Kariakin, venuto a prendere il comando di una fortezza nella steppa. È giunto il momento della vendetta, ma Aysuun sa che dovrà essere più scaltra del colonnello dell’Armata Rossa. Aiutata dal suo uomo, Tumur, durante una corsa di cavalli ruba Tara, il purosangue prediletto di Kariakin, per spingerlo a seguirla. Il colonnello si mette così sulle tracce della donna e dà il via a un temerario inseguimento, che lo condurrà ad attraversare la steppa sconfinata aiutato da un drappello di soldati. Ma chi è la preda e chi il cacciatore?
𝐂𝐎𝐒𝐀 𝐍𝐄 𝐏𝐄𝐍𝐒𝐎:
Buongiorno lettori del mio cuore ❤️ come state oggi? Spero bene.
❓Vi intriga questa novità?
Oggi sono qui per parlarvi di un'altra bellissima opera arrivata nelle nostre librerie e online.
Come sapete sono una grande amante del genere, quindi potevo mai farmela scappare? Assolutamente no.
Ci sono storie che raccontano la lotta per la sopravvivenza, la resistenza di un popolo e il peso di un passato che non si può dimenticare. Aysuun - Figlia della steppa è un romanzo che trasporta il lettore nella Mongolia degli anni ’30, in un periodo di grandi cambiamenti e conflitti, dove la protagonista deve affrontare il proprio destino con coraggio e determinazione.
Una protagonista forte e una vendetta che guida il cammino
Aysuun è una giovane nomade che vede la sua vita stravolta dall’arrivo dei soldati sovietici. Sopravvissuta a un evento traumatico, cresce con il desiderio di vendetta e la consapevolezza che il suo passato non può essere cancellato. Venticinque anni dopo, il destino la mette nuovamente di fronte al suo nemico, dando inizio a una caccia senza tregua attraverso la steppa.
Il romanzo esplora il tema della giustizia e della resistenza, mostrando come la protagonista, sostenuta dalla sua comunità e dalle tradizioni mongole, affronti un avversario che rappresenta non solo il suo passato, ma anche la minaccia alla libertà del suo popolo.
Un’ambientazione suggestiva e una narrazione intensa
Ian Manook costruisce un racconto ricco di tensione e profondità, dove la steppa diventa un elemento centrale, con i suoi paesaggi sconfinati e le sue leggende millenarie. La narrazione alterna momenti di azione a riflessioni sulla cultura nomade, offrendo un quadro vivido di un mondo che rischia di scomparire.
Lo stile è fluido e immersivo, con descrizioni che trasportano il lettore tra cavalcate senza meta e notti sotto le stelle. Il romanzo esplora il contrasto tra chi conosce e rispetta la natura e chi cerca di dominarla, creando una dinamica potente tra i protagonisti.
Conclusione: un romanzo che lascia il segno
Aysuun - Figlia della steppa è una storia di vendetta, resistenza e identità, che affascina e coinvolge con la sua ambientazione unica e i suoi personaggi intensi. Ian Manook riesce a intrecciare storia e finzione in un racconto che non solo intrattiene, ma porta il lettore a riflettere sulla forza di un popolo e sulla brutalità della conquista.
Grazie alla casa editrice per l'opportunità.
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