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Editore: @royalbook
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐/5
𝐓𝐑𝐀𝐌𝐀:
Luigi e Marisol Porzi sono simili, ma non uguali.
Nelle loro vene scorre lo stesso sangue e insieme sostengono il peso di un cognome che in quel di Colmite, il paesino in cui vivono, è garanzia di guai.
Ma la vera affinità che li lega è cucita lungo le battaglie che combattono in virtù di un solo credo: la tutela dei diritti dei detenuti. Dalla cella del Gebella in cui è recluso,
Luigi sceglie la via della rivendicazione; mentre sulle pagine del Gazzettino di Colmite sua nipote conduce inchieste per portare allo scoperto le malefatte del direttore dell’istituto di pena.
Proprio a causa dell’ennesimo sopruso, le loro vite, prima inscindibili, si separano per sempre.
A unirle ancora al di là del tempo e dello spazio, però, resta il sottile filo che gira attorno alle colpe di entrambi fino a imbastire la pelle di Marisol.
E tira, si fa sentire, dal giorno del suo primo incontro con Abel, un giovane architetto finito dietro le sbarre per scontare gli errori della sua famiglia e uscito dal Gebella con la sola aspirazione di consegnare un messaggio alla nipote di Luigi Porzi. Entra nella serratura della fortezza in cui i due ragazzi hanno rinchiuso il passato e nelle loro mani diventa lo strumento con cui suturare le ferite dell’altro.
Quel filo, poi, si trasforma nell’unico canale di comunicazione tra gli abitanti del penitenziario e il resto della società; e passando attraverso le crune di aghi simili tenta di rappezzare il futuro di Marisol e di Abel con il logo del sogno di Luigi: un quotidiano di informazione dal e sul carcere redatto dai detenuti.
𝐂𝐎𝐒𝐀 𝐍𝐄 𝐏𝐄𝐍𝐒𝐎:
Buongiorno lettori del mio cuore ❤️ come state oggi? Spero bene.
❓Vi intriga questa novità?
Oggi sono qui per parlarvi di un'altra bellissima opera arrivata nelle nostre librerie e online.
Come sapete sono una grande amante del genere, quindi potevo mai farmela scappare? Assolutamente no.
Non me lo aspettavo assolutamente un romanzo del genere, devo essere sincera.
Quando ho deciso di leggerlo pensavo a qualcosa di meno potente, anche perché attratta dapprima dalla copertina, lo ammetto.
Un Ago Simile è difficile da spiegare e non si può nemmeno troppo spoilerare più di quanto non abbia già detto la trama perché è una storia che si deve scoprire, vivere, personalmente. La storia di una vita dietro le sbarre, in cella, che a volte viene dimenticata (parliamoci chiaro, a volte è anche giusto così e non aggiungo altro), ma non tutti sono uguali, non tutti meritano di essere dimenticati e tra quelle sbarre si possono creare nel male anche dei legami, un filo di comunicazione unico tra i detenuti e la società all'esterno.
Un libro forte, intenso, che però va capito e che non è certamente adatto a tutti i tipi di lettori.
Grazie alla casa editrice per l'opportunità.
Vi ricordo che trovate la recensione anche su Instagram e Facebook.
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