RECENSIONE: I dolori del giovane Postalista
- Sabrina Pennacchio
- 2 set
- Tempo di lettura: 2 min

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Autore: @giuseppemazzucchiello
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐🌟/5
𝐓𝐑𝐀𝐌𝐀:
Alessio ha sempre avuto timore di quella fioca luce che può insinuarsi nello spiraglio di una porta. Ogni qual volta la vede, sente che sta per succedere qualcosa di brutto, a lui, alle persone che ama, alla madre Assunta… Ed è per proteggersi dal mondo crudele e beffardo che lo circonda, che lo emargina in un paesello dimenticato da Dio, che Alessio inizia a scrivere un diario, dove esprime i suoi desideri. D’amore… e di morte. In un periodo di guerra, protetto solo da sua madre, disposta a tutto per lui e dalle sue preghiere, Alessio si ritrova a dover partire per il Fronte, con la paura di perire sul campo di battaglia. Ma il destino, in realtà, ha in serbo ben altro per lui. Nel teatro della sua vita, il suo percorso lo porterà a diventare un Postalista. Il Postalista dell’Amore e della Morte.
𝐂𝐎𝐒𝐀 𝐍𝐄 𝐏𝐄𝐍𝐒𝐎:
Buongiorno lettori del mio cuore ❤️ come state oggi? Spero bene.
❓Vi intriga questa novità?
Oggi sono qui per parlarvi di un'altra bellissima opera arrivata nelle nostre librerie e online.
Come sapete sono una grande amante del genere, quindi potevo mai farmela scappare? Assolutamente no.
“Siamo tutti fatti di gocce di sangue altrui”
Con I dolori del giovane Postalista, Giuseppe Mazzucchiello ci regala un romanzo che è insieme diario intimo, cronaca di guerra e riflessione esistenziale. Un’opera che si muove tra il lirismo e la brutalità, tra il desiderio di amore e la paura della morte, con una voce narrativa che non cerca di consolare, ma di scuotere.
Il protagonista, Alessio, è un giovane fragile e inquieto, cresciuto in un paesino dimenticato da Dio, dove la luce che filtra da una porta socchiusa è presagio di sventura. La sua vita è segnata da una madre devota e da un mondo che lo emargina. Per difendersi, Alessio scrive. Scrive per non morire, per dare forma ai suoi pensieri, per cercare un senso in mezzo al caos. E proprio la scrittura diventa il suo rifugio, il suo atto di resistenza.
Ambientato in un periodo di guerra, il romanzo non si limita a raccontare il fronte, ma lo usa come metafora del conflitto interiore. Alessio parte per combattere, ma il destino lo conduce altrove: diventa un Postalista, figura quasi mitica che trasporta lettere, sogni, addii e speranze. Il Postalista dell’Amore e della Morte — un titolo che suona come una condanna e una vocazione.
Lo stile di Giuseppe è evocativo, a tratti poetico, ma mai indulgente. Ogni frase sembra pesata, ogni immagine costruita per lasciare un segno. Il romanzo è attraversato da una malinconia profonda, ma anche da una forza sotterranea che spinge il lettore a interrogarsi: cosa significa davvero vivere? E cosa resta di noi quando tutto intorno crolla?
Grazie all'autore per l'opportunità.
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